Per un prima e veloce annotazione storica prendo in prestito quanto rilevabile su Wikipedia:
“Il teatrino di corte è un teatro di Napoli, ubicato all'interno del Palazzo Reale.
Durante la costruzione del palazzo la sala venne utilizzata come Sala Regia, nella quale si tenevano ricevimenti e spettacoli: questa aveva decorazioni pittoriche di poco conto.
Fu in occasione del matrimonio tra Ferdinando I delle Due Sicilie e Maria Carolina d'Asburgo-Lorena che nel 1768, su disegno dell'architetto Ferdinando Fuga, venne realizzato il teatrino di corte. Venne inaugurato con una Serenata di Giovanni Battista Bassi su musiche di Giovanni Paisiello: nel corso degli anni a seguire, soprattutto nel periodo compreso tra il 1768 e il 1776, ospitò commedie di Domenico Cimarosa e opere buffe dello stesso Paisiello e Niccolò Piccinni.
Nel 1799 al suo interno fu proclamata la Repubblica napoletana.
Venne poco utilizzato durante il XIX secolo.
A seguito dei bombardamenti inflitti dalla seconda guerra mondiale, il teatrino subì notevoli danni, tant'è che una bomba provocò lo sfondamento del soffitto nel 1943, oltre alla rovina delle decorazioni, soprattutto quando gli alleati lo utilizzarono come sala cinematografica: lavori di restauro si ebbero tra il 1950 e il 1954; altri restauri si sono avuti negli anni 2000, con la conclusione e la riapertura nel 2012."
Qui di seguito una più dettagliata seppur sintetica annotazione storica di questo teatro raccontata da Felice De Filippis e che si trova nell’opuscolo presentazione de “Il sorriso della Gioconda”, ma che ho motivo di pensare sia stata inserita anche in quelli delle altre cinque rappresentazioni.
"Nel 1768, mentre in occasione delle fauste nozze di Ferdinando IV con Maria Carolina si eseguivano lavori di abbellimento nel Palazzo Reale di Napoli, anche un salone detto la Sala Grande fu sistemato e definitivamente trasformalo in Teatrino stabile dall'Architetto Ferdinando Fuga.
Quantunque ulteriormente modificata la Sala conserva tuttora alcuni dei suoi caratteri originali. Nello stesso anno furono aggiunte entro dodici nicchie nove statue di cartapesta rappresentanti le Nove Muse e Apollo, Minerva e Mercurio dello scultore Angelo Viva.
Dopo il 1860 altre piccole modifiche furono apportate alla decorazione della Sala che il 4 agosto 1943 venne gravemente danneggiata dallo scoppio di una bomba.
Distrutte le coperture il soffitto crollò travolgendo nella rovina l'intera volta dipinta con parte del fregio e degli ornamenti.
Nel 1950 a cura della Soprintendenza ai Monumenti e dell'ufficio del Genio Civile di Napoli furono iniziati i lavori di restauro: restaurata la Sala si prvvide alla nuova decorazione del soffitto che venne interamente rifatta dai pittori Francesco Galante (Dipinto centrale rappresentante le nozze di Anfitrite e Posidone); Alberto Chiancone (i due tondi rappresentanti Soggetti mitologici); Vincenzo Ciardo (Paesaggio con rovine a destra del palcoscenico); Antonio Bresciani (Paesaggio con rovine ,a sinistra).
Il pittore Cesare Mario Cristini rifece i dipinti a chiaro-scuro rappresentanti Puttini e Amorini mentre gli ornati del soffitto, dell'arco scenico e i riquadri nella zona inferiore delle pareti furono rifalli da Pasquale Savino su disegni di Cesare Cristini e Amedeo Teolato.
Rinnovata l'illuminazione con moderni impianti elettrici per dotare il Teatro di un mezzo tecnico modernissimo, fu decisa la costruzione di quinte mobili e di un palcoscenico
girevole.
Gli altri lavori compiuti e le innovazioni apportale (nuovo arredamento con grande sipario di velluto, tendoni, drappeggi, seicento poltrone, nuovi camerini per gli artisti, impianti di riscaldamento, miglioramento dei servizi) sono valse a ridare al Teatrino un decoroso assetto e la possibilità di un funzionamento più rispondente alle nuove esigenze della regìa e della scenotecnica moderna."