MILLE E UNA NOTTE.
Operetta fantastica di Giovanni Strauss - Ernst Reiterer. Testo di Leo Stein e Carl Lindau.
Atto I - I quadro
Il principe Solimano è di ritorno da un grande viaggio in Europa e viene accolto con entusiasmo dai suoi.
Questo entusiasmo si attutisce però, quando il Principe rende noto di avere l'intenzione di fare delle grandi riforme che gli sono state suggerite in Europa. Anzitutto, egli intende abolire gli harem ed introdurre la monogamia.
Di ciò si rallegra Wally, la moglie europea del grande cerimoniere Eddin, ma i grandi del regno sono decisi alla resistenza. Solimano però pensa a Leila, che ha amato, ma che lo abbandonò quando egli si era rifiutato di appartenere a lei sola. Anche Leila non aveva potuto dimenticare il Principe. Infatti, torna con lo zio Ormuz nella città del Sultano per rivederlo almeno una volta dopo il suo ritorno, e sincerarsi se egli l'ama ancora. Leila è velata, e quando Solimano la incontra, non la riconosce.
Per aiutare la nipote, il mago Ormuz finge un incantesimo che dovrebbe aver lo scopo di guarire la tristezza del principe. Questi dovrà fumare dell'ashish e ascoltare una favola. Mentre Solimano si sta addormentando per effetto della droga, Leila comincia a raccontargli la favola del «Re e del pescatore» con la quale vuole convincerlo del proprio fedele amore.
Atto I - Il quadro
Il principio del racconto di Leila corrisponde alla verità. Come nella realtà il Principe ha viaggiato in Europa per dimenticare in mezzo alle più pazze avventure, la ragazza, ma senza riuscirvi. Dopo il ritorno nel suo paese il sultano è deciso a proclamare Leila sua unica moglie e a questo scopo vuole abolire la poligamia in tutto il paese. Il provvedimento provoca una vera e propria sommossa tra i grandi del paese, alla cui testa è il Gran Visir. Essi ordiscono una congiura per rovesciare il Sultano, e fanno arrestare il mago Ormuz ritenendolo
una spia. Leila si presenta al Sultano per chiedere la grazia per Ormuz, e la ottiene. Solimano è felice di aver ritrovato la fanciulla che ama: ma essa ha nel frattempo, sposato Mossu, un pescatore sosia del principe.
Eddin che fa una furtiva apparizione nel harem avvisa Solimano della rivoluzione che sta per scoppiare.
Per guadagnare tempo ed attendere l'arrivo dell'esercito, che dovrebbe rimettere l'ordine, Eddin ha l'idea di sfruttare la straordinaria somiglianza tra il sultano ed il pescatore Mossu, il marito di Leila. Mossu deve scambiare il posto con Solimano, e come falso sultano sconfessare tutte le riforme, finché il vero Solimano non abbia ripreso il potere nelle proprie mani. Solimano deve però nel frattempo nascondersi nella capanna di Mossu. Solimano, per amore di Leila, accetta con entusiasmo la proposta. Anche Mossu è d'accordo, perché gli viene promesso un compenso di 3000 piastre e perché gli fa piacere di poter fare da padrone di casa nel harem del sultano. Creduto Sultano, ritira tutte le annunziate riforme, ed i grandi del regno sono nuovamente contenti.
Atto Il - I quadro
Solimano, vestito da Mossu, è accolto da Leila nella sua capanna e ne è felice perché si accorge che Leila lo ama sempre più di ogni altra cosa. Dopo aver terminato il suo incarico, Mossu con i vestiti principeschi di Solimano ritorna e vorrebbe riabbracciare Leila.
La fanciulla però gli fugge perché lo crede il principe, e pensa egli voglia sfruttare la sua straordinaria rassomiglianza con Mossu. Sopraggiungono i grandi del regno, i quali vogliono arrestare il presunto sultano fuggito dal palazzo. Leila capisce ora che l'uomo vestito da Sultano è veramente il pescatore, ma per salvare il principe amato finge di non riconoscerlo. Mossu viene arrestato come Solimano.
Qui finisce la favola.
Atto lI - lI quadro
Il principe che durante il racconto di Leila ha creduto di sognare, comprende quale è il vero significato della favola. Quando Leila si fa riconoscere, la abbraccia e la eleva a sua unica moglie.