IN IO
sìcale di Garinei e
Gio di Kramer
I personaggi (e gli inlerpreti) dell'avventura nell'ordine in cui
appaiono sulla scena
Ebe, moglie di Mercurio, coppiera degli dei Anna Bella Cerliani
Dott. Vittorio Santori Gianni Agus
Lia Santori sposa di Vittorio Delia Scala
Mercurio sposo di Ebe, messaggiero degli dei Gino Ravazzini
Giove Carlo Dapporto
Giunone moglie di Giove Lucy D'albert
Marianna contadinella Franca Gandolfi
ll Sindaco di Vallacchiana padre di Marianna Renato Tovagliari
Gli dei della notte Don Fontaine Trio
Prendono parte alla vicenda, sostenendo più ruoli:
Rina Mascetti, Francoise Rambert, Lilo Weibel
Lilli Larson, Silvio Crescenzi, Domenico Crescentini
il balletto di Tommy Linden
e i danzatori:
Sandro Dornini, Rino Adexander, Goffredo Spinedi
Alan Elledge, Umberto Pergola, Alberto-Rizzo
I LUOGHI E LE FASI DELL'AVVENTURA
UN PROLOGO - Una nuvola dell'Olimpo, dalla quale Ebe informa i mortali che Giove, in occasione del suo trimillenario. sta per lanciarsi in una nuova avventura amorosa, ispirandosi a quanto già fece con la moglie di anfitrione.
LA PRIMA SCENA - Oggi, in una città qualsiasi, dove Vittorio Santori e Lia coronano felicemente il loro sogno d'amore, senza accorgersi che Mercurio, invisibile, sta fotografando la sposina per ordine di Giove.
LA SECONDA SCENA - In un qualsiasi punto della città qualsiasi, Mercurio felice di aver potuto trovare una ragazza che, secondo i desideri di Giove, sin bella, giovane e fedele al marito, si affretta a mandare la notizia al suo padre celeste.
LA TERZA SCENA -
1) L'anticamera dell'Olimpo, dove Marte, Bacco e Nettuno spettegolano sulla vita degli Dei
2) I Campi Elisi dell'Olimpo, dove finalmente preceduto dai suoi fedeli barboncini, padre Giove si degna di apparire e, dopo aver ricevuta la notizia da Mercurio, si appresta, fra il pianto delle ninfe, a lasciare l'Olimpo.
LA QUARTA SCENA - Il parco della villa di Vittorio Santori, dove Mercurio, assunte le sembianze del segretario del dott. Santorl, convince li fresco sposo a recarsi nel vicino paese di Vallechiana per tenere un discorso politico.
LA QUINTA SCENA - Il vigneto della villa Santori, dove la sposina, seguendo una tradizione famigliare, festeggia la vendemmia insieme con i contadini.
LA SESTA SCENA - Nelle Immediate vicinanze della villa Santorl, Giove, atteso dal fido Mercurio, tocca terra, avendo già assunto le sembianze del dottor Vittorio Santori; e, non appena giunto, si dà bel tempo con la contadinella Marianna.
LA SETTIMA SCENA - La palestra olimpica, nella quale Giunone riceve la notizia che il suo sposo è partito per la terra, decidendo in conseguenza di recarsi in terra anche lei, accompagnata da Ebe.
L'OTTAVA SCENA - Il parco della villa Santori, dove Giove, presentatosi alla sposina nelle vesti dell’allontanato marito, riceve una prima doccia fredda e, grazie ad una «gaffe» di Mercurio, è costretto a partire anche lui per Vallechiana onde pronunciare il famoso discorso.
LA NONA SCENA - La piazza di Vallechiana, dove il nostro eroe, ricevuto con tutti gli onori, viene a trovarsi in una situazione oltremodo imbarazzante; e in una situazione ancora più imbarazzante si viene a trovare il vero Vittorio Santori, il quale, finalmente riuscito a raggiungere Vallechiana, sopporta le dolorose conseguenze delle malefatte di Giove.
LA DECIMA SCENA – L’esterno del Piccolo Hotel, dove Giunone assistita dagli olimpionici, giunge sulla terra, e, facendosi passare per la signora Mercedes cl'Altavilla, cerca di convincere Lia Santori a far pace con il marito, ignorando che in quei momento il marito di Lia non è altro che quel diavolo di Giove sotto le spoglie di Vittorio Santori.
L'UNDICESIMA SCENA - L'interno del Piccolo Hotel, nel quale, dopo che gli dei della notte, invocati da Giunone, hanno anticipato la loro venuta, la povera Lia passa dalle braccia del marito falso a quelle del marito vero, il quale ancora una volta è vittima dell'inganno di Giove.
LA DODICESIMA SCENA - Il sogno di Giove, nel quale il padre degli dei, che non è ancora riuscito a raggiungere l'amoroso traguardo con la sposina, tenta di realizzare, almeno, con la fantasia, il suo dolce desiderio, ma...
LA SECONDA PARTE
LA PRIMA SCENA - Il marciapiede di una stazione, dove tutti i nostri eroi sono in procinto
di partire per Parigi, al seguito dei coniugi Santori che, rappacificati, iniziano
finalmente il loro viaggio di nozze, ignari dei fatto che, sotto l'aspetto di uno strano
conduttore di vagoni-letto, anche questa volta Giove è al loro fianco per impedire
la realizzazione del «finalmente soli».
LA SECONDA SCENA - Il panorama di Parigi, dove Lia ha una piacevole avventura
con le guardie di città.
LA TERZA SCENA _ Place de la Foquette a Montmartre, dove Giunone cd Ebe, venuti a
sapere che Giove, per allontanare Vittorio da Lia, assumerà le sembianze del famo Joe-le-belge, incontrano Mercurio; dove Vittorio e ia vengono terrorizzati da strane
apparizioni; dove Giove diventa l'apache Joe-le-belge; dove apaches e gicolettes intrecciano le loro danze.
LA QUARTA SCENA - L'interno del Bal des Anglais, nel quale Giove, sempre più apache,
riesce, simulando una provocazione, a far rapire Vittorio dalla sua banda, mentre
Mercurio, travestito da guardia di città. si occupa di rassicurare Lia e di riaccompagnarla al suo albergo; dopo di che Giunone, arrivata come una furia In cerca di Giove, si trova coinvolta in un frenetico ballo di studenti.
LA QUINTA SCENA - L'esterno dell'Hotel de la Tour, dove Mercurio, una volta accompagnata Lia, è assalito da strane tentazioni nei confronti di Marianna.
LA SESTA SCENA - L'appartamento, di Vittorio e Lia nell’'Hotel de la Tour, dove, tutta
l'avventura di Giove ha una soluzione, almeno per lui, imprevista.
LA SETTIMA SCENA - In un celestiale volo di cicogne, Giove, Giunone, Vittorio e Lia
finalmente ritrovano la serenità.
L'OTTAVA SCENA - L'aerostazione per l'Olimpo, dalla quale Giove, accompagnato da
Giunone, riparte per il suo regno fra le nuvole, dopo aver rivolto un ultimo affettuoso saluto a Vittorio, a Lia e a tutti voi, che gentilmente lo avete seguito nella sua avventura.
Le immagini inserite provengono dal programma dello spettacolo. Archivio personale
G. e G. formula del successo
Dal programma di “Un trapezio per Lisistrata”. Commedia musicale di Garinei e Giovannini. Teatro Metropolitan di Napoli.
Data della rappresentazione napoletana non indicata.
La materia della commedia suggerita da Aristofane ha offerto a Garinei e Giovannini, ormai conosciuti sotto la semplice sigla di G. e G., il pretesto di un’azione teatrale vivace, animata e beffarda, abilmente svolta in parodia e con chiare allusioni alla guerra fredda, calda o tiepida odierna fra Occidente ed Oriente.
In questo nuovo lavoro, che tanto meritato successo sta ottenendo dappertutto, gli autori si sono avvicinali ancora di più al traguardo che da tempo perseguono: cioè a una commedia musicale di gusto moderno, senza allontanarsi dalla rivista, ma difen(den)dosi dalle sue facili lusinghe.
Perché "Lisistrata,, è veramente uno spettacolo divertente, diverso dal solito e sorretto da fertilità d' invenzione, gaiezza di motivi, malizia di situazioni e spirito di dialogo. Il tempo scelto dagli
autori avrebbe potuto indurli a eccedere nella salacità di dubbio gusto e invece hanno saputo contenere la scabrosa e piccante materia nei limiti di una vigile misura.
Garinei e Giovannini, dopo tante vittoriose esperienze, hanno questa volta affrontato una difficile impresa che hanno saputo condurre in porto, superando brillantemente lutti i problemi che si sono presentali per la sua realizzazione.
Per ulteriori e più dettagliate notizie sulla coppia di commediografi e registi che ha fatto la storia della commedia/rivista musicale si può andare su Wikipedia alla voce “Garinei e Giovannini”.