Il Metropolitan nasce nel 1948 ed è da ritenersi un'iconica istituzione cinematografica di Napoli, ha una storia affascinante che si intreccia con eventi storici e figure di rilievo. Situato nel suggestivo “Palazzo Cellamare”, il cinema è stato ricavato dalle cave di tufo sottostanti, originariamente concepite come rifugi durante i bombardamenti e successivamente utilizzate come magazzino durante i lavori di restauro del palazzo.
Il Palazzo Cellamare, o Palazzo Francavilla, risale al XVI secolo ed è stato frequentato da numerose personalità di spicco, tra cui Goethe, Torquato Tasso, Caravaggio, Casanova e altri ancora. È stato testimone di molteplici eventi storici, inclusi periodi di peste, insurrezioni e tribolazioni partenopee. Oggi, aggiunge un nuovo capitolo alla sua storia affrontando la sfida del virus.
Un elemento distintivo del Metropolitan è l'architetta Stefania Filo Speziale (1905-1988), che ha progettato il cinema negli anni del dopoguerra. In un'epoca dominata dal patriarcato e in una professione fortemente maschilista, Stefania è stata una delle prime donne a laurearsi in Architettura in Italia e la prima architetta donna di Napoli. La sua carriera ha segnato la progettazione di diversi edifici importanti nella città, tra cui il primo grattacielo di Napoli, padiglioni per la Mostra d'Oltremare e il meno conosciuto Palazzo della Morte.
Nonostante le sfide poste dalla pandemia, la chiusura temporanea del Metropolitan non può spegnere il desiderio di ricordare luoghi carichi di storia e significato. Speriamo presto di poter accedere nuovamente a questi spazi, consapevoli del ruolo che essi hanno nel raccontare le storie della nostra città, dove spetta a noi prendere la regia. Il Metropolitan di Napoli è un esempio tangibile di questo concetto.
Fonte: liberamente tratto da “Libero Pensiero” – articolo di Alessio Arvonio. Aprile 2021.
L'architetta Stefania Filo Speziale.
Stefania Filo Speziale è stata una figura significativa nell'architettura italiana, pioniera del movimento Moderno e una delle prime donne laureate in architettura presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Il suo contributo spazia dalla progettazione di edifici iconici come il grattacielo della Società Cattolica Assicurazioni e il cinema-teatro Metropolitan di Napoli, alla realizzazione di quartieri residenziali e alla promozione della progettazione tipologica.
Tra le sue realizzazioni più rilevanti si annoverano oltre 150 opere, molte delle quali legate all'edilizia residenziale pubblica. Filo Speziale è stata anche coinvolta nella ricostruzione post-bellica, contribuendo alla rinascita di Napoli attraverso la progettazione di quartieri residenziali e strutture pubbliche.
Uno dei suoi principali contributi è stato l'introduzione della logica della progettazione tipologica nell'architettura italiana. Attraverso il suo insegnamento universitario e la pratica professionale, ha enfatizzato l'importanza di comprendere le necessità degli abitanti e ha integrato gli spazi serventi e serviti nei suoi progetti. Inoltre, ha posto grande attenzione all'integrazione tra ambiente naturale e costruito.
La mostra monografica dedicata a lei nel 2022 presso Palazzo Gravina a Napoli ha sicuramente contribuito a riconoscere e valorizzare il suo importante lascito nell'architettura italiana.
Fonte: Wikipedia.
IL PALAZZO “CELLAMARE” O “CELLAMMARE”.
CONOSCIUTO ANCHE COME “PALAZZO FRANCAVILLA”.
Il Palazzo Cellammare (o Cellamare), noto anche come Palazzo Francavilla, è un importante edificio storico e architettonico situato nel quartiere San Ferdinando di Napoli. La sua costruzione risale al primo decennio del XVI secolo, su iniziativa dell'abate Giovanni Francesco Carafa di Sant'Angelo di Atella.
Nel 1531, il palazzo passò al nipote di Giovanni Francesco, Luigi Carafa, che incaricò Ferdinando Manlio di restaurarlo secondo lo stile rinascimentale tipico del Cinquecento.
Nel corso del XVII secolo, il palazzo fu coinvolto in eventi significativi, come l'assalto da parte del popolo durante la rivolta di Masaniello e la sua trasformazione in lazzaretto durante l'epidemia di peste del 1656.
Nel 1689, con la morte dell'ultimo principe di Stigliano, Nicola Maria de Guzmàn Carafa, l'edificio divenne proprietà dello Stato.
Nel XVIII secolo, il palazzo fu acquistato dal duca genovese Antonio del Giudice, principe di Cellamare, e successivamente fu la dimora del principe di Francavilla, Michele Imperiali, noto per le sontuose feste che organizzava nel palazzo. Durante questo periodo, furono eseguiti importanti lavori di ammodernamento sia degli interni che degli esterni, curati da Francesco Antonio Picchiatti.
Nel XIX secolo, il palazzo ospitò parte della collezione Borbone, trasferita a Napoli per evitare il rischio di furto durante l'avvento dei francesi nel 1799.
Nel corso del secolo, l'urbanizzazione circostante ridusse notevolmente lo spazio verde attorno al palazzo.
Il palazzo è caratterizzato da diverse influenze architettoniche, con contributi di vari architetti nel corso dei secoli, tra cui Francesco Antonio Picchiatti, Ferdinando Sanfelice e Ferdinando Fuga. Dispone anche di un vasto giardino sul retro, originariamente più esteso ma ridotto nel corso dell'Ottocento a causa dell'urbanizzazione.
Gli interni del palazzo presentano pregevoli elementi decorativi, tra cui affreschi realizzati da artisti rinomati come Pietro Bardellino, Giacinto Diano e altri.
Nel 1948, nelle cave di tufo sotto il palazzo, fu aperto il "cine-teatro Metropolitan", uno dei cinema più capienti della città.
Questo cinema è diventato famoso per la sua capacità e ha continuato a essere un punto di riferimento importante nella vita culturale della città.
Il palazzo ha ospitato numerose personalità di fama internazionale nel corso dei secoli, tra cui Giacomo Casanova, Angelica Kauffmann, Goethe, Torquato Tasso e Caravaggio, che vi dimorò negli ultimi anni della sua vita.
Nel XX secolo, il palazzo fu abitato dal matematico Renato Caccioppoli, mentre i suoi primi anni furono trascorsi lì anche dal matematico francese Claude Viterbo.
Oggi, il Palazzo Cellamare rimane un simbolo di storia, arte e intrattenimento a Napoli, testimoniando la ricchezza e la diversità della sua eredità storica e culturale.
Fonte: Liberamente tratto da Wikipedia.