
La commemorazione del VII centenario dell'Università di Napoli viene descritta come una celebrazione dello spirito e del pensiero, un momento di riflessione sulle lotte intellettuali che hanno segnato il progresso e la perfezione della scienza. L'evento è visto come un richiamo irresistibile per gli intelletti che meditano e sintetizzano secoli di storia in un unico momento.
Durante questa celebrazione, Vico Equense rievoca con orgoglio i suoi illustri figli che hanno contribuito alla grandezza dell'Università di Napoli.
Tra questi:
- Reginaldo, vescovo di Equa, che nel 1273 succedette a San Tommaso d'Aquino nell'insegnamento della teologia.
- Matteo Quindazzo, maestro di diritto civile nel 1323.
- Giovanni Antonio Bozzaotra, maestro di medicina nel XVI secolo.
- Clemente Galtola, maestro di medicina nel 1590.
- Filippo Cavolini, celebre naturalista e maestro di giurisprudenza penale, morto nel 1810.
- Luigi Serio, poeta e giureconsulto, morto nel 1799 per la Repubblica Partenopea.
- Giambattista della Porta, sommo fisico e fondatore dell'Accademia dei Segreti.
Questi personaggi, con le loro ricerche e insegnamenti, hanno illuminato le cattedre dell'Università di Napoli, contribuendo al progresso del sapere.
La commemorazione è un'occasione per Vico di ricordare e onorare queste glorie dimenticate, incidendo i loro nomi sulla pietra come segno di riparazione tardiva e di orgoglio per la propria stirpe.
Sono ricordati come parte delle lotte intellettuali e scientifiche che hanno dato lustro all'Università e alla cultura italiana.
Nel documento non viene descritta in dettaglio la modalità di celebrazione della commemorazione del VII centenario dell'Università di Napoli. Tuttavia, si sottolinea che si tratta di una festa dello spirito e del pensiero, dedicata alla riflessione sulle lotte intellettuali che hanno segnato il progresso della scienza.
Vico Equense partecipa alla commemorazione rievocando i suoi illustri figli che hanno contribuito alla grandezza dell'Università, come studiosi, maestri e ricercatori.
L'evento è descritto come un momento di elevazione culturale e spirituale, in cui si celebrano le glorie del passato e si onorano i maestri che hanno illuminato le generazioni con il loro sapere.
Si sottolinea che la celebrazione del VII centenario dell'Università è un'occasione per ricordare le lotte intellettuali e scientifiche che hanno segnato il progresso umano.
Vico Equense, in particolare, rievoca i suoi illustri cittadini che hanno contribuito alla storia dell'Università; questi personaggi sono celebrati per il loro contributo alla teologia, al diritto, alla medicina, alla filosofia e alla scienza, rappresentando le glorie del passato che hanno illuminato le generazioni successive.
Nel VII centenario dell'Università di Napoli, il documento celebra i maestri e le figure illustri che hanno contribuito al progresso del sapere. Vico Equense rievoca i suoi cittadini illustri legati alla storia dell'Università, tra cui:
- Reginaldo, vescovo di Equa nel 1273, che successe a San Tommaso d'Aquino nell'insegnamento della teologia.
- Matteo Quindazzo, maestro di diritto civile nel 1323.
- Filippo Cavolini, celebre naturalista e maestro di giurisprudenza penale.
- Luigi Serio, poeta e giureconsulto, morto da patriota per la Repubblica Partenopea.
- Giambattista della Porta, sommo fisico e fondatore dell'Accademia dei Segreti.
Questi eventi e personaggi sono ricordati come parte delle lotte intellettuali e scientifiche che hanno dato lustro all'Università e alla cultura italiana.