Il mio “Scaffale delle anticaglie” contiene anche i programmi di una serie di rappresentazioni teatrali svoltesi in alcuni teatri nella gran parte napoletani.
Tra tutti i teatri dei quali sono in possesso dell'opuscolo-programma di una o più delle rappresentazioni avvenute, è presente una copia del programma di una delle sei rappresentazioni in programma per il biennio 1955 - 1956 al
“Teatro di corte Palazzo Reale”:
“Il sorriso della Gioconda” di Aldous Huxley.
Il teatro, o meglio il “teatrino” come è popolarmente conosciuto, aveva subito nel 1943 lo sfondamento del soffitto provocato da una bomba e successivamente la rovina delle decorazioni quando gli alleati lo utilizzarono come sala cinematografica.
Fu trasformato da Sala Regia in Teatrino di Corte nel 1768, su disegno dell’architetto Ferdinando Fuga, in occasione del matrimonio tra Ferdinando I delle due Sicilie e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena.
La rappresentazione de “Il sorriso della Gioconda” di Aldous Huxley del quale posseggo il programma, dovrebbe essere avvenuta nel 1956.
L’anno della sua riapertura dopo i restauri effettuati tra il 1950 e il 1954 è, al più tardi, il 1955 visto che viene presentato il “programma della stagione 1955-1956.
Quella di Aldous Huxley è solo la quarta delle sei rappresentazioni previste.
La pubblicazione dell’opuscolo fa cogliere l’occasione per presentare oltre che il “Piccolo teatro della città di Napoli” anche la nascita in di una “compagnia teatrale napoletana”.
Di fatto non trovo nulla che lo confermi e neanche chi sono gli attori che la compongono anche se, da come vengono presentati, la mia idea è che tutte le sei rappresentazioni vedranno protagonisti lo stesso gruppo di attori.
Il programma del biennio prevede in tutto sei rappresentazioni:
COSÌ È (SE VI PARE)
3 atti di Luigi Pirandello
FINALMENTE UN DELITTO
(Les compagnos do la marjolaine)
3 atti di Marcel Achard
(novità per l’Italia)
IL VENTO NOTTURNO
3 atti di Tino Belli
(novità)
IL SORRISO DELLA GIOCONDA VENERDÌ SANTO
(Mortal Coils) 3 atti di Cesare Giulio Viola
3 atti di Aldous Huxley (Premio Napoli 1955)
IL SISTEMA RIBADIER
(Le systeme Ribadier)
3 atti di Georges Feyedeau
(novità per l’Italia)
Per ciascuna viene indicato il titolo e l'autore (per quelli che sono originati da un'opera di un autore straniero anche il titolo originario) ma di nessuna viene indicato l'autore della trasposizione teatrale né, per quelle straniere, il traduttore della versione italiana.
Unico per tutte sembra invece essere lo staff.
Cosa che si lascerebbe intuire per come viene proposto:
i registi del gruppo: De Martino, Viviani e Grassi (di nessuno dei tre viene riferito il nome ma quest’ultimo credi sia proprio l’Ernesto Grassi, regista e critico teatrale che traccia una essenziale biografia di Aldous Huxley e del quale annoterò qualche notizia in seguito),
il responsabile dell’allestimento e delle scene: Cesare Mario Cristini,
il Direttore di scena: Pietro Bartocci,
il Rammentatore: Alfredo Scala,
il Direttore Macchinista: Federico Curcio
il Capo elettricista: Emilio Marino.
Dello scenografo, Cesare Mario Cristini, scrive Franco Mancini in “L'evoluzione dello spazio scenico dal naturalismo al teatro epico” pubblicato con “Edizioni Dedalo”.
Di seguito inserisco quanto riportato su di lui:
“Allievo di Bertini, Galli e Rota, Cesare Mario Cristini (1906-970), nel '30 fu assunto come direttore dell'allestimento scenico al San Carlo di Napoli, carica che mantenne fino al 1961, fin quando cioè si trasferì in America come docente della School of Music presso l'Indiana University. La sua vastissima attività, esplicatasi in centinaia di allestimenti, eseguiti non solo per il San Carlo, ma per i maggiori enti lirici italiani e stranieri, fu caratterizzata da uno stile eclettico, e da una solida preparazione scenotecnica.”
Considerando il rapporto che intercorreva tra “Teatro San Carlo” e il “Teatro-Teatrino di Corte”, molte delle opere che in questo venivano rappresentate erano “sdoganate” dal San Carlo, è molto probabile che Cesare Mario Cristini, che presso il “San Carlo ha lavorato”, abbia operato in qualità di scenografo anche nel "Teatro-Teatrino di Corte”.
Almeno per le rappresentzioni del biennio 1955-1956 pur se la cosa non viene citata da nessuna parte.
Ma si tratterà davvero di una compagnia teatrale stabile della quale gli attori sono sempre stati gli stessi per tutte le rappresentazioni in programma, oppure quelli presentati in questo opuscolo sono gli interpreti soltanto de “Il sorriso della Gioconda”?
Antonio Crast Evi Maltagliati
Francesca Palopoli Elena De Merch
Marines Cristini Elisa Mainardi
Nino Pavese Giuseppe Fortis
Mario Chiocchio Mariceli Teruzzi
Mi viene da pensare che i primi nove attori dell'elenco, a parte cioè Mariceli Teruzzi, siano stati partecipi anche delle altre 5 rappresentazioni in quanto di loro ci sono le fotografie posizionate nelle pagine successive alla lettera di “Benvenuto al pubblico” dell'assessore delegato del comune di Napoli.
Ma questa è solo una supposizione dettata dallo strano modo in cui quasi tutti i “programmi teatrali” vengono strutturati.
È questa dunque l'occasione nella quale, per l'appunto, il Senatore Ing. Gaetano Fiorentino, Assessore Delegato del Comune di Napoli e Amministratore Delegato del neonato “Piccolo Teatro della Città di Napoli” che inizialmente “…agirà in un primo momento presso il fastoso Teatro di Corte…”, dà il suo benvenuto al pubblico. Se ci siano state ulteriori successive rappresentazioni di opere di prosa in anni successivi al 1956 non saprei al momento dire.
Immagino che la stessa lettera che qui di seguito riporto sia stata inserita in ciascun singolo programma di ciascuna delle sei rappresentazioni in programma.
Benvenuto al Pubblico
Gentili Concittadini,
finalmente quest'anno siamo riusciti a vincere tutte le difficoltà ed a dar vita ad un organismo teatrale che consentirà al gran pubblico napoletano, da quello mondano a quello dei lavoratori, dal giovanile e studentesco al popolare, di godere della rappresentazione di alcune tra le migliori opere italiane e straniere del teatro di prosa.
Quest'anno, dunque, è nato il Piccolo Teatro della Città di Napoli. Esso agirà in un primo momento presso il fastoso Teatro di Corte e poi in una degna sede propria, anch'essa sita nel centro cittadino.
Il programma del primo ciclo di rappresentazioni è vario ed interessante, con opere italiane da molto tempo non rappresentate, o che costituiscono addirittura delle novità. Le opere straniere sono scelte tra le più significative del teatro mondiale d'oggi, già rappresentate con successo nei paesi di origine e nuove per Napoli. Il pubblico, quindi, venendo al “Piccolo,, non avrà da annoiarsi, con opere trite o lontane ormai dallo spirito del nostro tempo.
Questa iniziativa era tanto più necessaria, in quanto la nostra città è esclusa dall'itinerario delle compagnie di giro. Ci auguriamo, pertanto, che Lorsignori vorranno divenire assidui frequentatori del Piccolo Teatro, o sottoscrivere una delle forme di abbonamento cosi convenienti. In tal modo non solo Lorsignori sosterranno una nobile iniziativa civica, che accresceranno nel campo culturale ed artistico il prestigio della nostra amata Napoli, ma si assicureranno delle serate ricche di sensazioni, talvolta di vivace umorismo, sempre interessantissime.
Arrivederci, dunque, a teatro
L'AMMINISTRATORE DELEGATO
Senatore Ing. Gaetano Fiorentino
Assessore Delegato del Comune di Napoli