
La commemorazione del vescovo Michele Natale e il “Catechismo Repubblicano”.
Chi era il vescovo Michele Natale e quale è la sua importanza nella storia di Vico.
Il vescovo Michele Natale era l'ultimo vescovo di Vico Equense, impiccato il 20 agosto 1795 a Napoli per mano dell'ira borbonica e dell'orgoglio inglese. È ricordato come una figura di grande carità, sapere e patriottismo, che sacrificò la propria vita per amore della collettività umana, seguendo l'esempio di Cristo.
Nel documento viene citato il suo Catechismo Repubblicano, scritto su richiesta del Direttorio della Repubblica Partenopea, in cui esprimeva idee democratiche e valori di fratellanza e libertà. Questo catechismo è considerato un raro documento storico, ritrovato nel 1870 tra i libri della biblioteca di Rodrigo Nolli, già sindaco di Napoli. Michele Natale è commemorato come un martire e un precursore che immolò la vita per l'umanità oppressa.
Michele Natale è una figura centrale nella storia di Vico Equense per il suo sacrificio e il suo impegno a favore della libertà e della collettività umana. Come ultimo vescovo di Vico, fu impiccato nel 1795 a Napoli per le sue idee democratiche e il suo sostegno alla Repubblica Partenopea, diventando un martire della causa repubblicana.
La sua importanza è sottolineata dal fatto che il suo Catechismo Repubblicano, scritto su richiesta del Direttorio della Repubblica Partenopea, rappresenta un raro documento storico che esprimeva valori di uguaglianza, fratellanza e libertà. Questo catechismo è considerato un cimelio prezioso e simbolico per la comunità di Vico, accanto agli oggetti sacri legati al vescovo, come la mitria, il bacolo e il trono.
Michele Natale è ricordato come un esempio di virtù e patriottismo, e il suo nome è commemorato insieme a quello di altri precursori che sacrificarono la vita per l'umanità oppressa. La sua memoria è un monito per le generazioni future e un simbolo di resistenza contro l'oppressione.
Il Catechismo Repubblicano di Michele Natale trasmette un messaggio di uguaglianza, libertà e sovranità popolare. I suoi principi fondamentali si basano sull'idea che il popolo debba essere l'unico detentore del potere e che il governo debba servire esclusivamente i bisogni della collettività, garantendo sicurezza, rispetto delle proprietà e diritti uguali per tutti.
Tra i punti principali del catechismo:
- Unità del popolo: Il popolo è un'entità unica che abbraccia tutti gli uomini della terra, sebbene diviso in nazioni per motivi geografici.
- Critica ai governi oppressivi: I governi esistenti sono spesso il risultato di interessi personali dei governanti, che opprimono il popolo.
- Sovranità popolare: Solo il popolo ha il diritto di scegliere il proprio governo e di fare le leggi, che devono essere l'espressione della volontà collettiva.
- Democrazia: Il governo democratico è quello in cui il popolo si governa da sé, garantendo felicità e libertà.
- Trasparenza e responsabilità: I rappresentanti del popolo devono rendere conto della loro condotta e non ci devono essere segreti nel governo democratico.
- Virtù e uguaglianza: La democrazia si basa sulla virtù e sull'uguaglianza, senza distinzioni di nascita, ricchezza o status sociale.
Il catechismo sottolinea inoltre che la democrazia è in armonia con i principi cristiani, basandosi sull'amore per Dio e per il prossimo, e condanna i tiranni come usurpatori del potere. Il messaggio principale è che un buon cristiano deve essere anche un buon democratico, poiché la democrazia promuove la fratellanza e la giustizia.
Nel governo democratico, secondo il "Catechismo repubblicano" di Michele Natale, i diritti del popolo includono:
- Sovranità: Il popolo è il detentore della sovranità e ha il diritto di scegliere il governo che ritiene necessario per il proprio benessere.
- Elezione dei rappresentanti: Il popolo elegge liberamente i propri rappresentanti, senza distinzione di stato o nascita.
- Creazione delle leggi: Solo il popolo sovrano può creare le leggi, che rappresentano la sua volontà.
- Controllo sui rappresentanti: I rappresentanti devono rendere conto della loro condotta al popolo, che ha il diritto di giudicarli e punirli se servono male.
- Trasparenza: Tutte le operazioni del governo devono essere note al popolo, salvo misure di sicurezza pubblica temporanee.
- Uguaglianza: Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e sono considerati uguali davanti alla legge, senza distinzioni di nascita, ricchezza o grado.
- Libertà: Ogni cittadino ha la facoltà di fare e dire tutto ciò che non è contrario alla legge.
Questi diritti garantiscono un governo equo e partecipativo, dove il popolo è al centro delle decisioni, e garantiscono che il popolo sia al centro del governo democratico e che nessuno possa opprimerlo o tiranneggiarlo.
Il ruolo dei rappresentanti del popolo è:
- Vigilare sugli interessi del popolo: I rappresentanti sono incaricati di vegliare sugli interessi del popolo, agendo per il suo benessere.
- Esecuzione delle leggi: Devono far rispettare ed eseguire esattamente le leggi, che sono l'espressione della volontà sovrana del popolo.
- Rendicontazione: Devono rendere conto della loro condotta al popolo, che ha il diritto di giudicarli e punirli se non servono adeguatamente.
In sintesi, i rappresentanti agiscono come delegati del popolo, con il compito di garantire che le leggi siano rispettate e che gli interessi collettivi siano tutelati.
Secondo il "Catechismo repubblicano" di Michele Natale, i doveri dei rappresentanti del popolo sono:
- Esecuzione delle leggi: Devono far rispettare ed eseguire esattamente le leggi, che rappresentano la volontà sovrana del popolo.
- Rendicontazione: Devono rendere conto della loro condotta al popolo, che ha il diritto di giudicarli e punirli se non servono adeguatamente.
- Servizio al popolo: Devono agire esclusivamente nell'interesse del popolo, senza perseguire vantaggi personali.
In sintesi, i rappresentanti sono incaricati di servire il popolo, rispettando la sua volontà e garantendo la trasparenza e l'efficacia del governo democratico.
La sovranità del popolo si esercita in due modi principali:
- Assemblee primarie: I cittadini partecipano alle assemblee primarie per eleggere i loro rappresentanti.
- Formazione delle leggi: Il popolo esprime la propria volontà nella creazione delle leggi, che rappresentano l'espressione generale della sovranità popolare.
In sintesi, la sovranità del popolo si manifesta attraverso il diritto di voto e la partecipazione diretta alla definizione delle leggi che regolano la società.
I diritti del popolo nel governo democratico includono:
- Sovranità: Il popolo è l'unico detentore della sovranità e ha il diritto di scegliere il governo che ritiene necessario per il proprio benessere.
- Elezione dei rappresentanti: Il popolo elegge liberamente i propri rappresentanti senza distinzione di stato o nascita.
- Formazione delle leggi: Solo il popolo sovrano può creare le leggi, che rappresentano la sua volontà.
- Controllo sui rappresentanti: I rappresentanti devono rendere conto della loro condotta al popolo, che ha il diritto di giudicarli e punirli se servono male.
- Trasparenza: Tutte le operazioni del governo devono essere note al popolo, salvo misure di sicurezza pubblica temporanee.
- Uguaglianza: Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e sono considerati uguali davanti alla legge, senza distinzioni di nascita, ricchezza o grado.
- Libertà: Ogni cittadino ha la facoltà di fare e dire tutto ciò che non è contrario alla legge.
Questi principi mirano a garantire un governo equo, giusto e partecipativo, dove il popolo è al centro delle decisioni.
nel contesto democratico secondo il "Catechismo repubblicano" di Michele Natale, la libertà è definita come:
- Facoltà di agire e parlare: Ogni cittadino ha il diritto di fare e dire tutto ciò che non è contrario alla legge.
- Rispetto della legge: La libertà non consiste nel fare tutto ciò che si vuole, ma nel rispettare la legge, poiché essa rappresenta la volontà del popolo sovrano.
- Assenza di anarchia: La libertà è regolata dalla legge per evitare il caos e garantire un ordine sociale.
In sintesi, la libertà nel governo democratico è l'equilibrio tra il diritto individuale di esprimersi e agire e il rispetto delle regole condivise, che assicurano la convivenza pacifica e il benessere collettivo.
Secondo il "Catechismo repubblicano" di Michele Natale, se i rappresentanti non rispettano le leggi o servono male il popolo, quest'ultimo ha il diritto di giudicarli e punirli proporzionalmente al loro delitto. I rappresentanti devono rendere conto della loro condotta al popolo, che è sovrano e ha il potere di sanzionarli.
Il popolo ha il diritto di giudicare i rappresentanti quando escono dalle loro funzioni. Se i rappresentanti hanno servito male il popolo, quest'ultimo può punirli in modo proporzionato al loro delitto.
In sintesi, il popolo esercita il controllo sui rappresentanti e ha il potere di sanzionarli per eventuali abusi o cattiva gestione.