MEMMO CAGIATI
LE MONETE DEL REAME DELLE DUE SICILIE.
da Carlo I d’Angiò a Vittorio Emanuele lI
Mancando un repertorio ordinato ed illustrativo delle monete del Reame delle due Sicilie, dai tempi di Carlo I d’Angiò a Vittorio Emanuele II, il Cagiati ha voluto dare alle stampe un’opera che possa essere facile e sicura guida per i collezionisti che s’interessano alle importantissime zecche del meridionale d’Italia.
Questa opera, che consta di 10 fascicoli che verranno pubblicati mensilmente, è divisa in tre parti: nella prima sono comprese le monete assegnate alla zecca di Napoli, nella seconda quelle battute nelle zecche minori del Reame e nella terza quelle appartenenti alle zecche di Sicilia. E perché tale repertorio potesse essere il più pratico, e, relativamente alla materia di cui tratta, il più preciso, l’autore ha creduto farlo precedere da un elenco bibliografico e da un quadro cronologico delle dinastie di Napoli e Sicilia e di dare, di ogni regnante, il rispettivo ritratto ed un breve sunto storico, ed alle monete, divise per tipi, le figure intercalate nel testo, cosi fatte da rendere facile il riconoscimento ed il confronto di ognuno di esse.
Nel l.° fascicolo, già pubblicato in 100 esemplari soltanto, numerati, oltre alla prefazione, all’elenco bibliografico ed al quadro cronologico sopradetti, è compreso il primo periodo storico (Angioini e Durazzeschi) e quindi le monete della zecca di Napoli da Carlo I d‘Angiò a Renato d‘Angiò, con 50 illustrazioni ed é in vendita a L. 5.
Nel 2°, in corso di stampa, viene compreso il 2° periodo (Aragonesi), e quindi le monete da Alfonso I d’ Aragona a Luigi XII di Francia, con moltissime illustrazioni, e sarà messo in vendita a L. 10. (Luigi Lubrano)
Quarta di copertina dal "Catalogo N.78 Anno XIII - 1911. Libri Rari" - da Pagina 95:
"La Sicilia nell'antichità e nel risorgimento italiano.
Collezione di stampati e manoscritti appertenuti al defunto
BARONE G. ARENAPRIMO DI MONTECHIARO."
Mancando un repertorio ordinato ed illustrativo delle monete del Reame delle due Sicilie, dai tempi di Carlo I d'Angiò a Vittorio Emanuele II, il Cagiati ha voluto dare alle stampe un'opera che possa essere facile e sicura guida per i collezionisti che s'interessano alle importantissime zecche del meridionale d'Italia.
Questa opera, che consta di 10 fascicoli che verranno pubblicati mensilmente, è divisa in tre parti: nella prima sono comprese le monete assegnate alla zecca di Napoli, nella
seconda quelle battute nelle zecche minori del Reame e nella terza quelle appartenenti alle zecche di Sicilia. E perché tale repertorio potesse essere il più pratico, e, relativamente alla materia di cui tratta, il più preciso, l'autore ha creduto farlo precedere da un elenco bibliografico e da un quadro cronologico delle dinastie di Napoli e Sicilia e di dare, di ogni regnante, il rispettivo ritratto ed un breve sunto storico, ed alle monete, divise per tipi, le figure intercalate nel testo, cosi fatte da rendere facile il riconoscimento ed il confronto di ognuno di esso.
Nel 1.° fascicolo, già pubblicato in 100 esemplari soltanto, numerati, oltre alla prefazione, all'elenco bibliografico ed al quadro cronologico sopradetti, è compreso il primo periodo storico (Angioini e Durazzeschi) e quindi le monete della zecca di Napoli da Carlo I d'Angiò a Renato d'Angiò, con 50 illustrazioni ed é in vendita a L. 5.
Nel 2° , in corso di stampa, viene compreso il 2° periodo (Aragonesi), e quindi le monete da Alfonso I d'Aragona a Luigi XII di Francia, con moltissime illustrazioni, e sarà messo in vendita a L. 10.
(Gravina (Bari), 13 luglio 1869 – Posillipo, 23 settembre 1926)
Nacque in Gravina (Bari) il 13 luglio 1869 dall'Ingegnere Adolfo e da Angela Ceglie. Compì i suoi primi studi nel Convitto Ducci in Matera e nel Liceo- Ginnasio Cirillo di Bari. ( …. )
Dotato di vivo ingegno, di notevole cultura letteraria, e proclive agli studi storici, fu spinto con ardore a fare varie raccolte, tra le quali amò di preferenza quella delle monete: e fu così che si trovò di aver messo insieme una raccolta, senza vero criterio scientifico.
Nel 1910 ebbe la occasione di conoscere dei veri cultori di numismatica, quali i Prof. Luigi dell'Erba, Carlo Prota, Eugenio Scacchi e Benvenuto Cosentini, e furono costoro che lo consigliarono, col loro esempio, a limitare la sua passione allo studio delle monete dell'Italia meridionale, per cui, disfattosi di tutte le altre si dedicò esclusivamente a raccogliere quelle del Napolitano e della Sicilia.
Un incremento notevole alla iniziata collezione fu dato dall'acquisto di molte monete in oro ed argento che già fecero parte della Collezione Colonna (dispersa nella vendita del maggio 1909), e poi da tutte quelle che potè comprare nelle vendite pubbliche e private, in modo da formare in poco tempo una ricca collezione del genere.
Fino al principio. di questo secolo i cultori di numismatica erano costretti a far uso dell'antica opera complessiva del Vergara, che trattava delle sole monete napolitane a lui note fino al 1715, opera incompleta ed insufficiente per i progressi ulteriori della numismatica. ( …. )
Fu così che egli iniziò nel 1911 la pubblicazione dell'opera progettata col titolo “Le monete del Reame delle Due Sicilie”, limitandosi però al periodo posteriore agli svevi, cioè a cominciare da Carlo I d'Angiò. Nell'indicato anno apparve il primo fascicolo; dipoi successivamente con altri completò l'opera per quanto riguarda la zecca di Napoli e le zecche minori, il tutto in nove fascicoli terminati nel 1916. Restava solo a pubblicarsi il X ed ultimo fascicolo, relativo alle monete della Sicilia. Quest' opera non è da considerarsi come un lavoro scientifico, ma piuttosto un esteso repertorio, senza entrare nello studio critico sulle vicende della numismatica napolitana.
A rendere sempre più utile la predetta opera, ed a dare incremento maggiore agli studi numismatici dell'Italia meridionale egli, non badando a sacrifici di sorta, intraprese contemporaneamente la pubblicazione del periodico: Il supplemento all'opera “Le monete del Reame delle Due Sicilie”, in cui vi collaborarono anche i più dotti numismatici italiani ed anche stranieri. Questo “Supplemento” da lui diretto, cominciato in agosto 1911, dopo cinque anni, fu sospeso nel 1915, e resta
uno dei più apprezzati periodici.
BIBLIOGRAFIA
Le monete del Reame delle Due Sicilie da Carlo I d'Angiò a Vittorio Emanuele II. Fascicoli l° a 9°. Napoli 1911-16. In 8° gr. con fig.
Supplemento all'opera “Le monete del Reame delle Due Sicilie”. Anni l° a 5°. Napoli 1911-19. In 8° gr. con fig.