Di una rarissima edizione di Francesco del Truppo e di una controversia con la Biblioteca Nazionale di Napoli.

L’argomento del documento
Il documento discute una controversia bibliografica riguardante un raro opuscolo di un raro opuscolo di 16 carte del XV secolo, attribuito a Francesco del Tuppo, stampatore napoletano.
L'opuscolo, intitolato "Capitula et constitutiones Neapolitanae", è stato ritrovato in una miscellanea manoscritta e inizialmente ritenuto un'edizione sconosciuta di Mattia Moravo.
Successivamente, è stato identificato come un'opera di Del Tuppo, basandosi su caratteristiche tipografiche e confronti con altre edizioni.
Il reggente della Biblioteca Nazionale di Napoli ha rifiutato di acquistare l'opuscolo, sostenendo che fosse un frammento di un libro più grande, basandosi sull'idea che i libri di costituzioni del Regno fossero generalmente volumi corposi; cioè che tutti i libri di costituzioni del Regno stampati nel XV-XVI secolo fossero volumi di grandi dimensioni.
Tuttavia, l'autore del documento, Luigi Lubrano, contesta questa tesi, argomentando che l'opuscolo è un'opera completa e indipendente, basandosi su vari elementi: la presenza di fogli bianchi all'inizio e alla fine, simili di costituzioni pubblicate nello stesso periodo, il disordine cronologico delle costituzioni stampate, e il fatto che Del Tuppo fosse lo stampatore regio con il monopolio dei libri di giurisprudenza
Inoltre, l'autore critica il metodo deduttivo utilizzato dal bibliotecario, ritenendolo poco rigoroso e non supportato da prove documentali.
Lubrano afferma che l'opuscolo sia una pubblicazione autonoma di Del Tuppo, realizzata tra il 1490 e il 1492, e invita i bibliografi a fornire ulteriori chiarimenti o documenti per confermare o confutare la sua tesi.
La controversia si estende anche alla descrizione errata dell'opuscolo nel libro di Fava e Bresciano, dove viene associato a un'altra prammatica di 18 carte, creando confusione sulla sua natura e attribuzione.
L'autore del documento conclude che l'opuscolo sia una pubblicazione autonoma e completa, rappresentativa della produzione tipografica di Francesco del Tuppo tra il 1490 e il 1492.
Chi era dunque Francesco del Tuppo e quale ruolo ha avuto?
Francesco del Tuppo era un tipografo napoletano attivo nel XV secolo, noto per il suo ruolo centrale nella stampa di opere giuridiche e per essere stato lo stampatore regio sotto il regno degli Aragonesi.
Secondo il documento, Del Tuppo aveva il monopolio della stampa di libri di giurisprudenza e si occupava di pubblicare prammatiche, bandi e costituzioni del Regno di Napoli.
Collaborò con altri tipografi, come il tedesco Cristiano Preller, e gestiva una tipografia situata nel Vico Santa Chiara a Napoli.
Inoltre, Del Tuppo non si limitava alla stampa, ma si occupava anche della distribuzione e vendita dei suoi libri, dimostrando un approccio commerciale avanzato per l'epoca.
Tra le sue opere più rilevanti vi sono edizioni di costituzioni e leggi del Regno, alcune delle quali sono state oggetto di controversie bibliografiche, come quella descritta nel documento.
Il ruolo di Ferdinando d'Aragona nella tipografia napoletana
Ferdinando d'Aragona, re di Napoli, ebbe un ruolo significativo nella tipografia napoletana del XV secolo, principalmente come promotore e committente di opere tipografiche legate all'amministrazione del regno. I suoi contributi principali includono:
- Committente di testi ufficiali:
- Ferdinando ordinò la stampa di prammatiche, costituzioni e bandi ufficiali, fondamentali per la gestione e il governo del Regno di Napoli. Francesco del Tuppo, stampatore regio, fu incaricato di produrre questi documenti.
- Supporto alla tipografia locale:
- Il re favorì lo sviluppo della tipografia napoletana, commissionando lavori a tipografi locali come Francesco del Tuppo. Questo sostegno contribuì a consolidare Napoli come centro di produzione tipografica.
- Centralità della corte:
- La corte aragonese, sotto Ferdinando, fu il principale cliente dei tipografi napoletani, garantendo loro un flusso costante di lavoro e risorse.
In sintesi, Ferdinando d'Aragona svolse un ruolo cruciale nel promuovere la tipografia napoletana, utilizzandola come strumento per diffondere leggi e regolamenti e per rafforzare l'amministrazione del regno.
Le prammatiche associate a Ferdinando d'Aragona.
Le prammatiche associate a Ferdinando d'Aragona includono documenti ufficiali relativi alla gestione e all'amministrazione del Regno di Napoli. Nel documento si menzionano specificamente:
- Prammatica di Napoli del 1477:
- Riguarda le leggi e le costituzioni promulgate nel sacro consiglio del re e nella curia vicaria.
- Prammatica di Matera del 1481:
- Un documento ufficiale datato 21 aprile 1481.
- Prammatica di Foggia del 1478:
- Un'altra costituzione emanata durante il regno di Ferdinando.
- Prammatica di Ferdinando d'Aragona di 4 carte:
- Legata alle 14 carte descritte nel documento, erroneamente attribuita al numero 67 bis da Fava e Bresciano.
Questi documenti riflettono il ruolo di Ferdinando d'Aragona nel consolidare il sistema giuridico e amministrativo del regno attraverso la stampa e la diffusione di leggi e regolamenti.
Lo sviluppo della tipografia sotto Ferdinando d'Aragona.
Sotto il regno di Ferdinando d'Aragona, la tipografia a Napoli si sviluppò significativamente, diventando un elemento chiave per la diffusione della cultura e delle leggi.
Ecco i principali aspetti del suo sviluppo:
- Monopolio della stampa giuridica:
- Francesco del Tuppo, uno dei principali tipografi dell'epoca, ottenne il monopolio per la stampa di libri di giurisprudenza. Questo favorì la produzione di testi legali, come prammatiche e costituzioni, richiesti dal sovrano per la gestione del regno.
- Stampa di documenti ufficiali:
- Ferdinando d'Aragona commissionò la stampa di prammatiche e bandi ufficiali, utilizzando la tipografia come strumento per diffondere le leggi in tutto il regno. Ad esempio, Del Tuppo stampò centinaia di copie di prammatiche e proteste per ordine del re.
- Collaborazioni tra tipografi:
- Tipografi come Del Tuppo e Cristiano Preller collaborarono per la produzione di testi, spesso lavorando in società. Questo consolidò la tipografia napoletana come un settore organizzato e produttivo.
- Innovazioni tecniche:
- La tipografia napoletana introdusse caratteri gotici e iniziali silografiche, utilizzati per la stampa di testi giuridici e letterari. Questi elementi distintivi contribuirono a definire lo stile tipografico locale.
- Espansione commerciale:
- Del Tuppo non si limitò alla stampa, ma si occupò anche della distribuzione e vendita dei libri, viaggiando o affidandosi a reti commerciali. Questo favorì la diffusione dei testi napoletani anche al di fuori del regno.
In sintesi, sotto Ferdinando d'Aragona, la tipografia napoletana si affermò come un settore strategico per la diffusione della cultura e delle leggi, grazie al sostegno del sovrano e all'attività di tipografi come Francesco del Tuppo.
Francesco del Tuppo ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell'influenza della tipografia napoletana durante il XV secolo.
Ecco i principali modi in cui contribuì:
- Monopolio sui testi giuridici:
- Del Tuppo ottenne il monopolio per la stampa di libri di giurisprudenza, diventando il principale stampatore di prammatiche e costituzioni del Regno di Napoli. Questo consolidò la sua posizione come figura centrale nella tipografia napoletana.
- Stampatore regio:
- Fu nominato stampatore ufficiale del re Ferdinando d'Aragona, incaricato di produrre documenti ufficiali come prammatiche e bandi. Questo legame con la corte rafforzò la sua influenza e il prestigio della tipografia napoletana.
- Innovazioni tipografiche:
- Del Tuppo introdusse caratteri gotici per le intestazioni e iniziali silografiche, elementi distintivi che caratterizzarono la produzione tipografica napoletana. Questi dettagli tecnici contribuirono a definire uno stile unico e riconoscibile.
- Collaborazioni con altri tipografi:
- Lavorò in società con Cristiano Preller, dimostrando una capacità di organizzazione e cooperazione che favorì la crescita del settore tipografico locale.
- Produzione diversificata:
- Oltre ai testi giuridici, Del Tuppo stampò opere letterarie e religiose, ampliando il repertorio della tipografia napoletana e promuovendo la diffusione della cultura.
- Espansione commerciale:
- Del Tuppo non si limitò alla stampa, ma si occupò anche della distribuzione e vendita dei libri, viaggiando o affidandosi a reti commerciali. Questo contribuì a far conoscere la produzione napoletana anche fuori dal regno.
In sintesi, Francesco del Tuppo influenzò profondamente la tipografia napoletana attraverso il suo ruolo di stampatore regio, le innovazioni tecniche, la produzione diversificata e la capacità di espandere il mercato editoriale. La sua attività contribuì a consolidare Napoli come un centro importante per la stampa nel XV secolo.
La tipografia napoletana del XV secolo rivestì un ruolo significativo nello sviluppo della stampa e della diffusione culturale in Italia.
Napoli, sotto il regno degli Aragonesi, divenne un centro importante per la produzione di testi giuridici, religiosi e letterari.
La presenza di stampatori come Francesco del Tuppo e altri, tra cui Bertoldo Rihing e Cristiano Preller, contribuì a consolidare la città come un polo tipografico di rilievo.
La tipografia napoletana si distinse per la stampa di opere giuridiche, prammatiche e costituzioni, spesso commissionate direttamente dalla corte aragonese. Questi testi erano fondamentali per la gestione amministrativa e legislativa del Regno di Napoli.
Inoltre, la produzione tipografica napoletana si caratterizzava per l'uso di tecniche avanzate, come l'impiego di caratteri gotici e iniziali silografiche, che riflettevano l'evoluzione artistica e tecnica dell'epoca.
L'importanza della tipografia napoletana risiede anche nel suo contributo alla diffusione della cultura e del sapere, rendendo accessibili testi che altrimenti sarebbero rimasti confinati a manoscritti.
Questo processo favorì la circolazione delle idee e il consolidamento di Napoli come centro culturale e politico nel XV secolo.
Il documento offre diversi spunti sullo sviluppo della tipografia a Napoli nel XV secolo, evidenziando il ruolo centrale di Francesco del Tuppo e altri stampatori.
Ecco i principali punti:
- Introduzione della stampa: La tipografia a Napoli si sviluppò sotto l'influenza del Regno degli Aragonesi, con un forte legame tra la produzione tipografica e le esigenze giuridiche e amministrative del regno.
- Stampatori principali:
- Francesco del Tuppo: Figura chiave, con il monopolio sui libri di giurisprudenza. Era stampatore regio e curava la stampa di prammatiche, costituzioni e bandi. Operava anche in collaborazione con altri stampatori, come Cristiano Preller.
- Cristiano Preller: Collaborava con Del Tuppo e utilizzava carta con filigrana delle "piccole cisoie". Tuttavia, il suo ruolo sembra meno centrale rispetto a quello di Del Tuppo.
- Produzione editoriale:
- La tipografia napoletana si concentrava su testi giuridici, come costituzioni e prammatiche, spesso commissionati dalla corte.
- Del Tuppo si occupava anche di commercio editoriale, distribuendo e vendendo i suoi libri, e talvolta stampava in altre tipografie.
- Caratteristiche tecniche:
- L'uso di caratteri gotici grandi per le intestazioni e lettere silografiche era distintivo di Del Tuppo.
- La filigrana delle "piccole cisoie" era una caratteristica della carta utilizzata da Preller.
- Collaborazioni e società:
- Del Tuppo collaborava con Preller e altri stampatori, come Bertoldo Rihing, dimostrando una rete di cooperazione tra tipografi.
- Evoluzione e discontinuità:
- La produzione tipografica non era sempre continua. Ad esempio, tra il 1491 e il 1498 non si conoscono libri stampati da Del Tuppo, probabilmente perché si concentrava su commissioni della corte.
In sintesi, la tipografia a Napoli nel XV secolo si sviluppò come un'attività strettamente legata alle esigenze del regno, con una forte enfasi sulla stampa di testi giuridici e amministrativi. Francesco del Tuppo emerge come figura centrale, sia per il suo ruolo di stampatore regio sia per il suo contributo alla diffusione della cultura giuridica.
Nel XV secolo, i principali tipografi attivi a Napoli furono:
- Francesco del Tuppo:
- Figura centrale della tipografia napoletana, con il monopolio sui libri di giurisprudenza.
- Stampatore regio, si occupava della stampa di prammatiche, costituzioni e bandi per il Regno di Napoli.
- Collaborava con altri stampatori, come Cristiano Preller, e gestiva un vero e proprio commercio editoriale, distribuendo e vendendo i suoi libri.
- Operava dal Vico Santa Chiara e aveva una società con il tedesco Maestro Cristiano.
- Cristiano Preller:
- Collaboratore di Del Tuppo, stampava nella stessa sede.
- Utilizzava carta con filigrana delle "piccole cisoie", ma il suo ruolo era meno centrale rispetto a Del Tuppo.
- Bertoldo Rihing:
- Stampatore attivo a Napoli, noto per aver pubblicato il "Floriano" nel 1475.
- Collaborava con Del Tuppo, che talvolta faceva stampare i suoi libri presso altre tipografie.
- Matthia Moravo de Olmutz:
- Stampatore attivo a Napoli, attribuito alla stampa di alcune opere giuridiche e filosofiche, come l'"Apologia" di Pico della Mirandola.
Questi tipografi contribuirono allo sviluppo della tipografia napoletana, concentrandosi principalmente su testi giuridici e amministrativi, spesso commissionati dalla corte aragonese. Francesco del Tuppo emerge come il protagonista principale, grazie al suo ruolo di stampatore regio e alla sua influenza nel settore.
Nel documento vengono menzionate altre edizioni di costituzioni pubblicate nel XV secolo, tra cui:
- Edizione del 1475: Stampata da Riessinger e curata da Francesco del Tuppo, contenente leggi promulgate fino al 1392.
- Edizione del 1482: Con la sottoscrizione di Francesco del Tuppo, stampata con un tipo differente rispetto all'opuscolo in questione.
- Due edizioni del 1492: Una di 6 carte e un'altra di 32 carte, entrambe attribuite a Francesco del Tuppo.
Queste edizioni dimostrano la varietà e la frequenza delle pubblicazioni di costituzioni nel Regno di Napoli durante il XV secolo, spesso curate o stampate da Francesco del Tuppo, che aveva il monopolio sui libri di giurisprudenza e operava come stampatore regio.
Le edizioni di Francesco del Tuppo e Cristiano Preller si confrontano principalmente in termini di stile tipografico, uso della carta e ambito di pubblicazione:
- Stile tipografico:
- Del Tuppo utilizzava caratteri gotici grandi per le intestazioni e lettere silografiche, uno stile che appare esclusivamente nelle sue opere dal 1485 in poi. Questo è un elemento distintivo che lo differenzia da Preller.
- Preller, invece, usava caratteri tipografici simili, ma non il grosso gotico, e il suo stile è meno associato ai libri di giurisprudenza.
- Uso della carta:
- La filigrana delle "piccole cisoie" nella carta è più frequentemente associata a Preller. Tuttavia, nel caso dell'opuscolo in questione, l'autore del documento sostiene che Del Tuppo non possa essere escluso, dato il suo ruolo centrale nella stampa di opere giuridiche.
- Ambito di pubblicazione:
- Del Tuppo aveva il monopolio sui libri di giurisprudenza e operava come stampatore regio, curando la stampa di prammatiche e costituzioni per il Regno di Napoli. Inoltre, era coinvolto in un vero e proprio commercio editoriale, distribuendo e vendendo i suoi libri.
- Preller, pur essendo attivo nello stesso periodo, non sembra avere avuto lo stesso livello di coinvolgimento nella stampa di opere giuridiche o il monopolio su di esse.
In sintesi, mentre entrambi i tipografi erano attivi nel XV secolo e condividevano alcune caratteristiche tecniche, Del Tuppo si distingue per il suo ruolo predominante nella stampa di opere giuridiche e per il suo stile tipografico unico.
I principali clienti dei tipografi napoletani nel XV secolo erano:
- La Corte Aragonese:
- La corte era il principale committente, soprattutto per la stampa di prammatiche, costituzioni e bandi ufficiali. Francesco del Tuppo, in particolare, era lo stampatore regio e riceveva ordini diretti dal re per la produzione di documenti giuridici e amministrativi.
- I giuristi e gli studiosi di diritto:
- La tipografia napoletana era fortemente orientata alla produzione di testi giuridici, come le costituzioni del Regno di Napoli. Questi testi erano destinati a giuristi, avvocati e funzionari pubblici.
- Le istituzioni pubbliche:
- Le università, i tribunali e altre istituzioni pubbliche richiedevano testi giuridici e amministrativi per il loro funzionamento.
- Il mercato editoriale locale e internazionale:
- Francesco del Tuppo gestiva un commercio editoriale, distribuendo e vendendo i suoi libri anche al di fuori di Napoli, dimostrando che i clienti includevano anche lettori privati e istituzioni esterne al regno.
In sintesi, i clienti principali dei tipografi napoletani erano legati al mondo giuridico e amministrativo, con una forte connessione alla corte e alle istituzioni pubbliche.
Le costituzioni napoletane del XV secolo rivestono un'importanza fondamentale per diversi motivi:
- Strumento di governo:
- Le costituzioni rappresentavano il quadro giuridico e amministrativo del Regno di Napoli, regolando le relazioni tra il sovrano, i sudditi e le istituzioni. Erano essenziali per mantenere l'ordine e la stabilità nel regno.
- Centralità politica:
- Napoli, capitale del regno, era il centro amministrativo e legislativo. Le costituzioni napoletane riflettevano il ruolo della città come cuore politico e giuridico del dominio aragonese.
- Evoluzione giuridica:
- Le costituzioni del XV secolo documentano l'evoluzione delle leggi e delle pratiche giuridiche sotto il regno degli Aragonesi, mostrando l'adattamento alle esigenze politiche e sociali dell'epoca.
- Promozione della tipografia:
- La stampa delle costituzioni, spesso affidata a tipografi come Francesco del Tuppo, contribuì allo sviluppo della tipografia napoletana, rendendo Napoli un centro importante per la produzione di testi giuridici.
- Testimonianza storica:
- Questi documenti offrono una preziosa testimonianza della struttura politica, sociale e giuridica del Regno di Napoli nel XV secolo, fornendo informazioni sulle leggi promulgate e sulle modalità di governo.
In sintesi, le costituzioni napoletane del XV secolo non solo regolavano la vita del regno, ma rappresentavano anche un elemento chiave per la storia giuridica e culturale dell'epoca.
Le costituzioni napoletane del XV secolo influenzarono profondamente la legge a Napoli in diversi modi:
- Codificazione delle leggi:
- Le costituzioni rappresentavano un tentativo di organizzare e codificare le leggi del Regno di Napoli, fornendo un quadro giuridico chiaro e uniforme. Questo contribuì a stabilire regole comuni per la gestione delle cause civili e penali.
- Centralizzazione del potere:
- Attraverso le costituzioni, il sovrano, come Ferdinando d'Aragona, consolidò il controllo sul sistema giuridico, rafforzando l'autorità centrale e limitando l'autonomia delle istituzioni locali.
- Regolamentazione delle procedure legali:
- Le costituzioni stabilivano modalità precise per la conduzione dei processi, come la citazione degli imputati e le procedure per la raccolta delle prove. Questo garantiva maggiore uniformità e trasparenza nel sistema giudiziario.
- Protezione dei sudditi:
- Alcune prammatiche miravano a proteggere i sudditi da abusi e oppressioni, promuovendo la giustizia e la pace sociale. Ad esempio, si vietavano indebite imposizioni e si garantiva la libertà di commercio e costruzione.
- Influenza sulla giurisprudenza:
- Le costituzioni divennero un riferimento per i giuristi e i magistrati, influenzando la pratica legale e la formazione del diritto napoletano. La loro diffusione tramite la stampa ne amplificò l'impatto.
In sintesi, le costituzioni napoletane del XV secolo non solo regolavano la vita giuridica del regno, ma contribuirono anche a modernizzare e centralizzare il sistema legale, rafforzando il ruolo del sovrano e promuovendo la stabilità sociale.